Stiamo vivendo un’epoca controversa tra cambi sociali e politici che ci lasciano esterrefatti, con malcontenti e senso di ribellione che a volte sfociano nei grandi movimenti popolari pacifici, o purtroppo in atti di intolleranza, di stanchezza e di violenza emblematica.
Ma… mi domando, siamo in grado di valutare con obiettività quello che che accade o siamo dentro ad una bolla di sapone? Abbiamo realmente gli strumenti per valutare la nostra condizione o viviamo in un inganno, una gabbia di opinioni create e di illusioni?
Pur condividendo le generalizzate motivazioni che inducono alla diffusa insoddisfazione e sapendo che sono causate da una profonda ingiustizia e da abusi perpetuati, mi oppongo a molte posizioni che mi circondano.
Sappiamo che la violenza è uno sfogo, d’accordo, ma essendo anche una soluzione facile nonchè un esempio di prevaricazione, in nessunissimo caso può generare un miglioramento duraturo, anzi, è discriminante per noi stessi in primis e per la società, perchè non porta mai ad un benessere condiviso, alimentando le ostilità tra le parti, fomentando le divisioni e creando i presupposti per nuovi atti di violenza.
Dobbiamo rifiutarci come esseri pensanti e sociali, di alimentare un sistema senza etica, attraverso quello che comporta per chiunque, il maggiore degli sforzi e sacrifici: il buon esempio. Col buon esempio si crescono bene i figli, col buon esempio si fa la vera politica, la vera istruzione e con il buon esempio diamo il nostro unico contributo, perchè solo dal momento che siamo in regola con i nostri doveri, possiamo pretendere il rispetto dei nostri diritti.
Immaginiamo per un istante, come sognatori, un mondo dove ognuno fa quello che è moralmente giusto: ci sarebbe comunque bisogno di avvocati, giudici, polizia ecc.?
Questa è utopia lo sappiamo, purtroppo… però, il buon esempio non smette di essere l’ingrediente magico. Altrimenti giustificheremmo anche le guerre, quando sappiamo, malgrado quello che ci fanno credere, che le vere ragioni sono gli interessi personali.
Viviamo in un grande inganno e la violenza ci pone l’uno contro l’altro, quando realmente, il nostro nemico è l’arrivismo umano insito in ognuno di noi e la tendenza a pregiudicare gli altri a nostro vantaggio. Se non cambia la mentalità di ognuno, il potere continuerà a corrompere anche i rivoluzionari.
Immaginiamo che si riesca a cambiare il volto dei nostri politici. Valutando lo stato attuale e generale della società, come eviteremmo che li rimpiazzino altri corrotti? La società siamo noi, il sistema siamo noi, lo abbiamo alimentato e lo continuiamo ad alimentare senza rendercene conto a tutti i livelli sociali ed economici.
Non parlo, magari, di pochi martiri, ma, solo per fare un esempio e ne potrei fare molti altri, della classe sociale media che non deve preoccuparsi della sopravvivenza. Credete che si impegni per il benessere comune o vuole apparire e ambisce alla ricchezza, troppo spesso, senza chiedersi: “a che prezzo?”
Alla gente interessa veramente, come le banche amministrano i loro risparmi (attività criminali o semplicemente illecite a livello nazionale o internazionali magari, che permettono + mobilità e meno tracciabilità) o scelgono un investimento esclusivamente secondo i maggiori benefici nel minor tempo possibile?
Tutti noi, dovremmo domandarci: “sapremmo rinunciare alle nostre comodità se scoprissimo che fanno del male ad altre persone?” Dobbiamo imporci un ragionamento critico!
È facile accanirci contro i politici e al tempo stesso desiderare sempre di ottenere privilegi, di non contribuire allo sviluppo sostenibile per tutti, rispettando il medio ambiente e il lavoro di chi ci permette una buona vivibilità, a volte, a costo della propria vita, solo per farci continuare la corsa verso l’ “affermazione sociale”.
Tutto questo può risultare anacronistico, ne sono consapevole, ma ci siamo fatti raccontare che, in questa vita, per essere, bisogna avere. Ripeto, credo che dobbiamo ristabilire delle priorità.
Per me le parole d’ordine sono ETICA, AUTOCRITICA, RESPONSABILITÀ, RISPETTO PER TUTTI, TOLLERANZA VERSO TUTTI, AMORE PER L’UMANITÀ e tutti coloro che si sentano feriti e stanchi del sistema, dovrebbero farsi portavoce di questi principi, lavorare tutti uniti e non gridare per fare ulteriore casino.
Agire con autorità, senza dimenticare che mai e poi mai, il fine giustifica i mezzi, per nessuna ragione. C’è il rischio d’incorrere in una sorta di demagogia politica, di condannare i politici e somigliargli allo stesso tempo.
L’autocritica personale è la promozione della nostra responsabilità e del nostro potere. Perchè se ognuno di noi si escludesse dal concorso di colpa, rimarrebbe un problema a strati, che acquisirebbe maggior importanza e gravità a seconda del ruolo civile, professionale e sociale di ogni soggetto. Insomma chi ha + potere fa + danni, questo è ovvio, sempre che le persone non cambino le priorità, la mentalità e i comportamenti.
Tutti abbiamo un gran potenziale che può garantire il miglioramento e se iniziassimo a condannare i nostri nemici interiori, senza scuse ne ipocrisie, guardandoci allo specchio con franchezza, qualcosa cambierebbe davvero. Altrimenti (lo ripeto) l’apparenza ci divorerà e visto che già non sappiamo chi sono “gli altri”, continueremo a non capire nemmeno chi realmente siamo noi.
Potremmo inizire discriminando il risultato “facile”, essendo contrari all’attitudine “tutto e subito” in questo classico clima da “scarica barile”.
Per quanto riguarda l’aspetto economico, ammiro chi ottiene quel che vuole, sempre che lo abbia conseguito in modo onesto e in una paritaria opportunità di accesso alle risorse. Concordo con il principio della meritocrazia, trasparente e legittima e con la responsabilizzazione di ogni soggetto.
Quello che invece disapprovo è che un politico guadagni un invidiabile stipendio, quando il governo del bene pubblico dovrebbe essere un privilegio e un riconoscimento esclusivo dei saggi e dei giusti.
Nell’esercizio di questa funzione, percepirebbero una pensione molto modesta, essendo sostenuti interamente dallo stato. Ma questa società è corrotta e lo siamo ognuno di noi che la componiamo e la accettiamo per quella che è, cioé l’unione di tutti noi cittadini medi e mediocri, che creiamo un complesso di valori e abitudini comuni, che vengono emulati ed adottati come i più convenienti.
PERSONALMENTE, DICO SI, ALLA BATTAGLIA DI PRINCIPI, PER LA CRESCITA DEL GENERE UMANO, ASSOLUTAMENTE SENZA VIOLENZA, MA CON LA FERMEZZA DELL’ ETICA E DELLA MORALE, INIZIANDO DA NOI STESSI, DALLE NOSTRE SCELTE QUOTIDIANE, LIBERANDOCI DA QUESTO MATERIALISMO/EGOCENTRISMO CHE CI TIENE SOTTO SCACCO.
La verità è che non sappiamo riflettere, figuriamoci, scegliere o agire. Le maratone si fanno con allenamento, sacrificio e con la testa, prima che con i muscoli e con le gambe.
Credo che l’evoluzione sia la presa di coscienza di ognuno e nel cambio delle proprie abitudini, nel ristabilire un ordine morale prima che politico (a partire da noi stessi). Perché altrimenti cambieremo i politici di turno, ma permetteremo che governino con gli stessi attuali propositi: opportunismo e individualismo, perchè sono quelli che caratterizzano l’intera società e tristemente quello che faremmo anche noi, poveri d’animo e di valori, se avessimo tanto potere.
Scusa la franchezza!
– IVAN PAOLONI –